Non manca molto alla fine dell’estate , dopo le ferie la gente inizia a pensare a che cosa fare in autunno/inverno per restare in forma.
In questi giorni mi è stato chiesto più volte se il Qigong gentile è una ginnastica dolce.
Domanda complessa e un poco insidiosa.
Ho visto cose molto diverse fra loro che venivano proposte sotto questa etichetta, dal correre su e giù per uno scivolo, al saltellare sul posto o camminare in cerchio lentamente, per quello che ho visto tutti dubbi sono giustificabili.
Penso che la differenza sostanziale fra la ginnastica occidentale e una disciplina orientale come il Qigong sia la concezione del corpo.
Nella ginnastica il fulcro del discorso è lavorare sul corpo, con una serie di esercizi muscolari, per svilupparlo potenziarlo e renderlo agile e bello. In questo contesto “dolce” potrebbe significare che la ginnastica viene eseguita a ritmi meno veloci, con poche ripetizioni, minori sforzi, senza competizione, in sintonia con la condizione del praticante.
Nel Qigong gentile il presupposto di base è che il corpo è solo una parte dell’insieme cuore/corpo /mente, quindi l’attività è sempre mirata a stabilizzare, armonizzare ed equilibrare l’insieme uomo.
Nella pratica di gruppo si lavora sulla distensione, rilassamento e serenità e si crea un’atmosfera di apertura e fiducia che favorisce il lavorare individuale secondo le proprie possibilità.
Nella pratica individuale si punta a migliorare la consapevolezza, la padronanza corporea, si impara a lavorare sulle tensioni muscolari e si lavora sugli organi interni e relative funzioni.
Praticare Qigong gentile è intraprendere un percorso, andando a trovare un diverso modo di vivere sé stessi e gli altri, per imparare a vivere in condizione di quiete e armonia. Lungo la via, pratica dopo pratica, si impara a:
- ascoltarsi, conoscersi, capirsi e soprattutto accettarsi
- armonizzare l’insieme uomo, cioè mente/corpo/cuore
- tutelare, proteggere e rafforzare la propria energia vitale
No il Qigong gentile, non è una ginnastica dolce 😉