Questa è una pratica molto antica, mantenuta segreta nei Monasteri Taoisti per centinaia di anni, ed era rigorosamente proibito rivelarla al pubblico. Il maestro Pang Ming, inventore dello Zhineng qigong, l’ha fatto conoscere al mondo intero.
Nel suo ospedale di Heibei questa pratica è stata utilizzata soprattutto in neurologia, per la cura del sordo-mutismo, dei problemi di coordinazione ed equilibrio e di altri disturbi mentali e nervosi dei bambini. Tuttavia maestro Pang Ming sostiene che non c’è nessuna malattia che non possa trarre vero beneficio dal Sali e scendi, basta perseverare e fare quotidianamente le centinaia di ripetizioni necessarie.
Penso che sia corretto, ho visto cambiare radicalmente tante, tantissime situazioni, sicuramente questa pratica consente alle persone di stare meglio, a condizione che siano costanti e regolari nel lavorarci sopra e farla crescere.
Questa pratica è stata ripresa da molti maestri, inserita in una sequenza molto conosciuta, ci sono mille modi di farla, io proporrò quella che mi ha insegnato la maestra Li Su Ping con cui ho iniziato a studiare qigong. L’ho trovata difficile allora e continua ad esserlo. Il maestro Pang Ming dice che i dolori che possono insorgere durante l’esercizio alle ginocchia, alle spalle, etc., devono essere superati con la concentrazione mentale 😉
Allungare il corpo, portare il mento verso lo sterno, spingere lievemente in fuori l’area renale, fare rientrare dolcemente l’addome e iniziare a praticare.
INSPIRAZIONE. Lasciate scendere il coccige verso il basso, arrotondare dolcemente la parte bassa della schiena, tirare su con morbidezza il perineo. Lentamente le ginocchia unite si piegano, i gomiti si piegano in avanti e verso l’interno, il coccige cerca il suolo e la sua stabilità.
Raggiungere la posizione più’ bassa possibile e concedersi una breve pausa respiratoria.
ESPIRAZIONE. Risalire diritti pensando di fare partire il movimento dalla sommità del capo, il mento un pò inclinato verso lo sterno, può aiutare visualizzare il cielo azzurro a 20-30 cm sopra il capo.
Mentre il corpo lentamente si allunga, tirare su dolcemente il perineo per non spingere in fuori le natiche.
Ripetere quante volte si è deciso, poi restare in condizione di quiete, assaporando il momento e concludere massaggiando dolcemente l’addome, facendo dei cerchi, prima in un senso e poi nell’altro.